Le 4A dell’agente immobiliare perfetto
Volete diventare un agente immobiliare da 10 e lode o volete riconoscerne uno così a prima vista?
Ecco i 4 elementi che dovete necessariamente prendere in considerazione.
Quanto è importante la scelta dell’agente immobiliare quando si tratta di dover comprare, vendere o affittare una casa?
La risposta è abbastanza scontata: tanto.
Perché qualunque operazione si intenda compiere, che sia una vendita, un acquisto o qualunque altro tipo di trattativa che comporti l’intercessione di una agenzia immobiliare, la scelte della persona giusta che vi guiderà alla decisione finale è davvero fondamentale.
Ma come si riconosce l’agente immobiliare perfetto?
Tutti noi ci siamo passati, pensateci: al momento di dover acquistare, vendere o affittare una casa ci siamo trovati di fronte a una vastità di scelta tra agenzie e agenti che ci ha lasciati un po’ perplessi.
A chi affidarsi e perché?
Se pensate che esista una formula magica per diventare dalla sera alla mattina l’agente immobiliare perfetto, siete fuori strada, ve lo dico subito.
Ma se invece credete che il giusto mix di professionalità, aggiornamento continuo, empatia e intuito, oltre ai 4 elementi che sto per svelarvi, possano davvero fare la differenza…Siete nel posto giusto!
Oggi vedremo come 4 semplici elementi possano regalare immediatamente un’ottima impressione di voi, facendovi subito conquistare i vostri clienti.
Eccovi allora le 4° A dell’agente immobiliare perfetto.
1° – A di AUTOREVOLEZZA
Immaginate di essere un cliente e di dover acquistare una casa.
L’agenzia scelta vi affida ad un agente immobiliare che vi conduce a visitare diverse soluzioni, tra quelle disponibili sul mercato.
Ad un certo punto iniziate a chiedere all’ agente informazioni più precise sulla struttura che vi sta mostrando, su alcuni aspetti tecnici che vi interessano, magari volete saperne il valore di mercato, quali ristrutturazioni sono state fatte dai precedenti inquilini, se la casa ha una struttura antisismica…
E l’agente inizia a darvi risposte vaghe, oppure glissa sulle informazioni che non ha e cerca di cambiare discorso. O peggio ancora, vi risponde sorridendo che non sono cose importanti da sapere.
Voi vi fidereste di uno così? Certo che no.
L’autorevolezza è un elemento fondamentale quando bisogna interagire con i clienti: autorevolezza non significa essere autoritari, ma avere padronanza del proprio settore, rispondere sempre con cortesia e competenza, non sminuire mai le domande e i dubbi del clienti e, soprattutto, dimostrare di essere una persona che conosce bene quello che sta mostrando e perché, trasmettendo così al cliente la sensazione immediata di stare parlando con la persona giusta.
2° – A di ADATTAMENTO COMUNICATIVO ed EMPATICO
Immaginate di dover mostrare una villetta in vendita a tre diverse categorie di persone:
- Un insegnante di lettere in pensione
- Un agricoltore
- Un manager rampante
- La casa è la stessa, i clienti sono diversi.
- Secondo voi potrete utilizzare per tutti e tre lo stesso tipo di linguaggio?
- Potrete spiegare a tutti e tre le stesse cose usando gli stessi termini ed enfatizzando le stesse caratteristiche?
Ovvio che no.
Qui entra in gioco l’ADATTAMENTO COMUNICATIVO ed EMPATICO che significa mettersi nei panni del cliente che avete di fronte (quindi risulta fondamentale informarvi PRIMA di chi si tratta) e utilizzare il linguaggio più adatto per entrare subito nella sua stessa lunghezza d’onda.
Ad esempio, all’insegnante di lettere in pensione potrà interessare sapere se la casa è silenziosa per potere leggere o studiare in pace;
all’agricoltore potrà interessare sapere se c’è del terreno da adibire ad orto o un ampio garage dove tenere i suoi attrezzi, mentre al manager rampante potrà interessare conoscere la distanza dall’ufficio e dagli eventuali mezzi di trasporto o dai locali alla moda.
3° – A di AFFIDABILITA’
Essenziale, quando si comunica con i clienti, non solo apparire autorevoli, mettersi nei loro panni e utilizzare il loro stesso registro comunicativo, ma anche essere AFFIDABILI.
Cosa si intende per affidabili?
Che se, ad esempio, lasciate ad un cliente il vostro biglietto da visita e lo invitate a chiamarvi per qualsiasi dubbio, ma poi non gli rispondete o sparite perché presi da altri clienti, rischiate di perdere immediatamente la fiducia di quel cliente e di veder sfumare per sempre la possibilità che torni da voi.
Ricordate che l’agente immobiliare perfetto è colui che “coccola” i suoi clienti prestando loro attenzione, soluzioni e supporto, sempre.
4° – A di AUTOIRONIA
Adesso vi sembrerà un controsenso: vi ho consigliato di essere autorevoli e poi vi dico di buttarla sull’autoironia?
Ebbene, non si tratta di un autogol, anzi.
L’autoironia va intesa come capacità di cogliere il momento giusto per poter stemperare una situazione troppo formale e rompere il ghiaccio con il cliente.
Nel momento in cui vedete ad esempio che il cliente resta troppo sulle sue, cercate un modo per entrare in contatto raccontando magari in modo simpatico un vostro aneddoto, senza ovviamente esagerare, legato alla vostra professione.
Questo vi renderà subito più “umano” e vicino alle esigenze del cliente che non vi percepirà più solo come un agente immobiliare, ma anche come una persona.
E, istintivamente, sarà portato a darvi più fiducia…e a concludere l’affare.